Dopo aver pubblicato un articolo che si concentrava essenzialmente sulla Mappa di Lisbona, oggi ci dedichiamo ad un'altra meta.

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La Boca a Buenos Aires è uno dei quartieri più pittoreschi, variopinti e belli da visitare durante un viaggio nella capitale.

Camminando per le sue strade vi sentirete facilmente a casa, questo perché la Boca a Buenos Aires è uno dei primi posti che gli immigrati italiani in Argentina hanno chiamato casa, rendendo di fatto il luogo, anche solo un in parte, italiano.

Il nome del quartiere deriva dalla sua ubicazione, questo si trova infatti sulla foce del Riachuelo, nel Rìo de la Plata, ragion per cui per anni venne utilizzato come porto e motivo per cui finì per attrarre numerosi immigranti, soprattutto genovesi.
Le case del quartiere vennero costruite in legno con pannelli dai colori vivaci, dando al quartiere un aspetto originale ed affascinante, proprio come le case colorate delle Cinque Terre. Quindi, se siete interessanti ad un viaggio a Buenos Aires non vi dimenticate del quartiere e sappiate che tutti lì hanno almeno un nonno italiano e che quindi l’accoglienza sarà incredibile.

Cosa vedere alla Boca a Buenos Aires

Prima di procedere ai luoghi da visitare che troverete alla Boca a Buenos Aires è giusto fare una piccola premessa sulla sicurezza del quartiere: questo, infatti, non è uno dei più sicuri della capitale ed è per questo che vi consigliamo di visitarlo durante le ore centrali del giorno, in modo tale da fare affidamento sulla presenza di più persone, il classico ragionamento adottabile per tutte le grandi città.

Non badate a spese e lasciatevi guidare o da una persona del posto, oppure da una guida preparata, in questo modo la vostra tranquillità e la vostra serenità aumenteranno, permettendovi così di godere delle caratteristiche mozzafiato che il luogo offre. La zona più turistica della Boca a Buenos Aires è il Caminito, si tratta di una via pedonale circondata da case colorate, un tempo grande incrocio ferroviario. Questo fu nei secoli passati abitato da poveri, per lo più immigrati, costretti ad abitare in case anguste in comune con più famiglie con cucina e bagni condivisi.

Caminito

Il Caminito, situato nel pittoresco quartiere de La Boca a Buenos Aires, Argentina, è molto più di una semplice strada: è un vero e proprio simbolo culturale, un'esplosione di colore e di vita che attira ogni anno migliaia di turisti e appassionati d'arte da tutto il mondo. Questa iconica via pedonale, lunga appena 150 metri, è incastonata nel cuore di uno dei quartieri più antichi e caratteristici della capitale argentina, famoso per la sua stretta connessione con il tango e la passione calcistica.

Storia e Origini

La storia del Caminito risale ai primi anni del XX secolo, quando La Boca era un quartiere di immigrati, principalmente italiani, che lavoravano nel vicino porto. La zona era nota per le sue case costruite con materiali di scarto dalle imbarcazioni, come legno e lamiera, e dipinte con i colori vivaci avanzati dalle pitture utilizzate sui barche. Questa pratica ha dato origine all'aspetto multicolore che caratterizza il quartiere ancora oggi.

Il nome "Caminito" ("piccolo cammino" in spagnolo) deriva da un tango omonimo composto nel 1926 da Juan de Dios Filiberto, un musicista nativo di La Boca. Negli anni '50, l'artista locale Benito Quinquela Martín, considerato il padrino del quartiere, trasformò questa strada, allora una ferrovia abbandonata, in un museo a cielo aperto dedicato all'arte e alla cultura argentina. Quinquela Martín stesso selezionò le opere d'arte da esporre e dipinse le facciate delle case, consolidando l'identità vivace e artistica del Caminito.

Cultura e Attrazioni

Oggi, il Caminito è un museo all'aperto che celebra la ricchezza culturale argentina, noto per le sue case colorate, i murales, le sculture e le installazioni artistiche che adornano la via e le sue adiacenze. Gli artisti e gli artigiani espongono le loro opere lungo la strada, offrendo ai visitatori una vasta gamma di manufatti locali, dai dipinti ai lavori in tessuto, dai gioielli artigianali agli oggetti di ceramica.

Una passeggiata lungo il Caminito offre un'immersione totale nell'atmosfera bohémien del quartiere, tra caffè storici dove si esibiscono ballerini di tango, ristoranti che servono piatti tipici argentini e musicisti di strada che riempiono l'aria con le melodie del folklore locale. La via è anche un omaggio vivente al tango, musica che permea l'aria e invita a fermarsi, ascoltare o addirittura partecipare a qualche passo di danza.

Importanza Culturale

Il Caminito non è solo una delle maggiori attrazioni turistiche di Buenos Aires, ma rappresenta anche un importante patrimonio culturale e storico per la città e per l'Argentina tutta. Il quartiere de La Boca, con il suo spirito indomito, la sua arte di strada, i suoi abitanti orgogliosi delle proprie radici e la vibrante scena culturale, continua a essere un simbolo dell'identità argentina, un luogo dove tradizione e innovazione si incontrano e si fondono in un'esperienza unica e indimenticabile.

In sintesi, il Caminito de La Boca è un microcosmo dell'anima di Buenos Aires, un luogo dove l'arte, la storia, la musica e la passione per il calcio si intrecciano per creare un'atmosfera effervescente e contagiosa. Visitarlo significa intraprendere un viaggio attraverso i colori, i suoni e i sapori che definiscono l'essenza stessa dell'Argentina.

Il colore caratteristico delle case di Boca a Buenos Aires deriva proprio dalla nostalgia per la propria casa, l’Italia ed in particolare la Liguria e per realizzarle utilizzavano la vernice che avanzava dalla colorazione delle barche del porto. Nel tempo, naturalmente, la strada ha subito variazioni, ma ad oggi una ricostruzione fedele ai tempi passati e voluta dal pittore Benito Quinquela Martin ha permesso di rendere la strada un vero e proprio museo a cielo aperto.
La tipica casa della zona del Caminito prende il nome di Conventillo e sono le stesse che hanno ospitato gli italiani nei secoli passati e che ad oggi ospitano negozi di souvenir e pezzi d’artigianato, altre sono state invece trasformate in ristoranti e altre ancora sono tutt’oggi abitate.

Se siete interessati ed anche abbastanza bravi, non è raro riuscire a farsi accogliere da uno degli abitanti della casa per poter vedere l’architettura originale dall’interno, ma qualora non doveste riuscirci non disperate perché molte sono gallerie per lo shopping aperte al pubblico e quindi basta un po’ di immaginazione per immaginare come fossero in passato.

Bombonera

Un altro luogo da visitare è invece la Bombonera, uno degli stadi più famosi dell’Argentina oltre che del mondo. Questo venne inaugurato nel 1940 ed un’inusuale forma a ferro di cavallo, si narra, inoltre, che assistere ad una partita del Boca sia un’esperienza impossibile da dimenticare, rendendola una tappa obbligatoria per tutti gli appassionati del calcio.

La Bombonera, ufficialmente nota come Estadio Alberto J. Armando, è uno degli stadi di calcio più emblematici e riconosciuti al mondo, situato anch'esso nel cuore del quartiere de La Boca a Buenos Aires, Argentina. Casa del Club Atlético Boca Juniors, uno dei club più storici e titolati del paese, la Bombonera non è soltanto uno stadio, ma un tempio sacro per gli appassionati di calcio, un luogo dove la passione per questo sport si manifesta nella sua forma più pura e vibrante.

Origine del Nome e Storia

Lo stadio deve il suo soprannome, "La Bombonera" (che in spagnolo significa "la scatola di cioccolatini"), alla sua particolare struttura a forma di scatola, progettata per massimizzare lo spazio e l'acustica, garantendo così a ogni spettatore una visuale eccellente e una vicinanza unica al campo di gioco. Inaugurato il 25 maggio 1940, lo stadio è stato progettato dall'architetto sloveno Viktor Sulčič. La sua capacità è stata oggetto di numerosi ampliamenti nel corso degli anni, e attualmente può ospitare circa 54.000 spettatori, sebbene durante le partite più importanti sembri contenerne molti di più, grazie all'intensità e al volume del tifo dei sostenitori del Boca.

Un'Icona del Calcio Mondiale

La Bombonera non è soltanto famosa per la sua architettura unica o per essere la casa del Boca Juniors, ma anche per l'atmosfera elettrizzante che si respira durante le partite. I tifosi del Boca, noti come "La Doce" (La Dodicesima), sono famosi per il loro tifo appassionato e incessante, che rende ogni match un'esperienza indimenticabile. Il suono dei tamburi, i cori e i salti fanno letteralmente "tremare" lo stadio, un fenomeno che ha contribuito a forgiare la leggenda della Bombonera come uno degli stadi più intimidatori per le squadre avversarie.

Più di uno Stadio: Un Polo Culturale

La Bombonera è anche un punto di riferimento culturale per Buenos Aires e per l'Argentina intera. All'interno dello stadio si trova il Museo de la Pasión Boquense, che offre ai visitatori la possibilità di esplorare la ricca storia del Boca Juniors, con trofei, maglie storiche, fotografie e una ricostruzione degli spogliatoi. Il museo attrae non solo i tifosi di calcio ma anche coloro che sono interessati a comprendere meglio la cultura argentina e l'importanza del calcio nella società del paese.

Importanza per il Quartiere de La Boca

La Bombonera è più di un luogo dove si gioca a calcio; è un simbolo di identità e orgoglio per il quartiere de La Boca e per tutta Buenos Aires. La sua presenza ha contribuito a plasmare l'identità del quartiere, attirando turisti e appassionati da tutto il mondo. Il giorno della partita, le strade circostanti lo stadio si riempiono di vita, con venditori ambulanti, artisti di strada e fan in festa, creando un'atmosfera di comunità e condivisione che va ben oltre il calcio.

In conclusione, La Bombonera non è solo uno degli stadi più iconici al mondo ma rappresenta un pezzo vivente della storia e della cultura del calcio argentino. Ogni partita giocata qui è un tributo alla passione e alla dedizione dei suoi tifosi, rendendo lo stadio un luogo imperdibile per chiunque visiti Buenos Aires e desideri immergersi nella cultura calcistica argentina.

Non mancano, infine, diversi musei: il museo de la Pasiòn Boquense, anche questo per gli appassionati di calcio, il museo delle Cere dove viene narrata la storia dell’Argentina e le sue tradizioni, il museo de Bellas Artes e tanto altro.

Dove mangiare 

la boca a buenos aires

Se state visitando il quartiere la Boca a Buenos Aires durante l’ora di pranzo o di cena sappiate che non avrete alcuna difficoltà nel trovare un posto in cui fermare e mangiare, il quartiere è infatti ricco di piccoli ristoranti, particolarmente turistici e a tratti forse eccessivi per il rapporto qualità/prezzo.

Tra quelli che scegliamo di consigliarvi vi sono: Encuentro Nativo dove il cibo e soprattutto la carne sono di qualità, facendo chiudere un occhio sul prezzo, dotato anche di uno spettacolo di tango vicino ai tavoli.
Un altro è El Obrero, una vera e propria istituzione della capitale, questo vi permetterà di ottenere un’esperienza a metà tra il turistico e il quotidiano. Unica pecca è che questo è sempre affollato, quindi muovetevi d’anticipo per evitare lunghe attese in coda.

Infine, Patagonia Sur, un ristorante esclusivo e abbastanza costoso per via dello chef che è il più famoso dell’Argentina ma sappiate che ne vale assolutamente la pena.

Insomma, Boca a Buenos Aires è un luogo da cui lasciarsi travolgere per la bellezza, la semplicità ed il gusto di casa, non ve ne pentirete.

Ecco un itinerario di cinque giorni per Buenos Aires, la vibrante capitale dell'Argentina:

Giorno 1: Esplorazione del Centro

  • Mattino:
    • Inizia con la Plaza de Mayo, il cuore politico e storico della città.
    • Visita la Casa Rosada, sede del governo argentino.
    • Esplora la Catedral Metropolitana.
  • Pomeriggio:
    • Passeggia lungo l'Avenida de Mayo fino al Congreso de la Nación Argentina.
    • Esplora i caffè storici della zona, come il Café Tortoni.
  • Sera:
    • Goditi un spettacolo al Teatro Colón, uno dei teatri d'opera più importanti del mondo.

Giorno 2: San Telmo & La Boca

  • Mattino:
    • Esplora il quartiere di San Telmo, famoso per i suoi mercatini di antiquariato e l'atmosfera bohémienne.
  • Pomeriggio:
    • Visita La Boca, con il famoso Caminito e lo stadio La Bombonera.
  • Sera:
    • Cena in una parrilla (ristorante di carne) a San Telmo, seguita da una sessione notturna di tango in un locale del quartiere.

Giorno 3: Recoleta & Palermo

  • Mattino:
    • Passeggia per Recoleta, con visita al celebre Cementerio de la Recoleta.
    • Esplora il Museo Nacional de Bellas Artes.
  • Pomeriggio:
    • Trascorri il tempo a Palermo, con i suoi parchi, negozi e caffè alla moda.
  • Sera:
    • Cena in uno dei tanti ristoranti trendy di Palermo.

Giorno 4: Puerto Madero & Reserva Ecológica

  • Mattino:
    • Passeggiata lungo i dique di Puerto Madero.
    • Visita la Fragata Sarmiento e il Puente de la Mujer.
  • Pomeriggio:
    • Esplorazione della Reserva Ecológica Costanera Sur, ottima per un pic-nic o una passeggiata rilassante.
  • Sera:
    • Cena in uno dei ristoranti di Puerto Madero con vista sul canale.

Giorno 5: Tigre & Delta del Paraná

  • Intera Giornata:
    • Escursione a Tigre e il Delta del Paraná.
    • Passeggiata per il Puerto de Frutos, un mercato vivace.
    • Giro in barca per i canali del delta.
  • Sera:
    • Ritorno a Buenos Aires e cena finale in un ristorante emblematico della città.

Note:

  • Meteo: Controlla le previsioni meteo, poiché Buenos Aires può essere molto calda in estate e fresca in inverno.
  • Trasporti: Usa i mezzi pubblici, come autobus e metropolitana, o taxi e servizi di ride-sharing per spostarti in città.
  • Sicurezza: Attenzione alla sicurezza personale e ai tuoi beni, soprattutto nelle zone turistiche affollate.

Conclusione:

Questo itinerario offre un equilibrio tra i siti storici e culturali, le zone di divertimento e relax, fornendo una visione completa di Buenos Aires. Ricorda sempre di verificare gli orari di apertura e le restrizioni legate alla situazione sanitaria o ad altri eventi locali.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

Dal 2011 Direttore Responsabile e Amministratore unico di ElaMedia Group SRLS. Mi dedico prevalentemente all'analisi dei siti web e alla loro ottimizzazione SEO, con particolare attenzione allo studio della semantica e al loro posizionamento organico sui motori di ricerca. Sono il principale curatore dei contenuti di questo Blog Redazione di ElaMedia.