Dopo esserce concentrati su Madonna di Campiglio, oggi dedichiamo la nostra attenzione al Trentino in generale. Le città grandi, estremamente stimolanti e molto ricche di vita; i centri che conservano edifici sacri e pregiati o esempi architettonici in grado di fondere perfettamente la tradizione e la modernità; i piccoli e ben conservati borghi medievali: in Alto Adige ogni luogo ha il suo fascino, specialmente se coperto da qualche fiocco di neve.

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Le città dell'Alto Adige, anche se sono inserite nel medesimo contesto storico e geografico, sono molto diverse grazie ad alcune peculiarità assolutamente uniche ed è impossibile non desiderare di viverle e da scoprirle. Il modo migliore per farlo, è comportarsi allo stesso modo delle persone che in queste città ci vivono tutti i giorni. Ecco, quindi, come vivere le città dell’Alto Adige da veri e propri insider.

Scopriamo le città dell’Alto Adige

Prenotate un Hotel in Alto Adige e divertitevi a visitare la regione città per città iniziando, magari, dal centro storico di Bolzano lasciandovi trascinare dalle sue meraviglie per poi riposarvi gustando un ottimo caffè o una cioccolata calda sui tetti dei portici godendo di una vista innevata che non vi deluderà assolutamente. Passeggiando potrete recarvi anche a visitare la libreria Mardi Gras con i suoi titoli rari ed introvabili. Intanto programmate la vostra serata con un piacevole aperitivo in uno dei tanti locali che offrono musica e concedetevi una cena tradizionale e saporita su uno dei ristoranti con terrazza che vi lascerà stupiti per la vista sulle Dolomiti innevate e su Bolzano dall'alto.

Se avete, invece, deciso di recarvi a Merano, non vi servirà più di uno sguardo per capire di essere immersi in un giardino. Fiori e piante da ogni parte del mondo, anche in inverno, danno vita ad una atmosfera ricercata e curata. Qui vivrete una vacanza elegante e sfiziosa che si lascerà scoprire in ogni dettaglio. Oltre a scoprire la vita sotto i raggi del tiepido sole invernale, potrete lasciarvi tentare dalle sue notti che vi sorprenderanno, ad esempio con un concerto nei Giardini di Castel Trauttmansdorff.

Se avete appena concluso il vostro pellegrinaggio fra i sacri palazzi di Bressanone, potrete rilassarvi con un ottimo pranzetto o un brunch i con prodotti locali alla ricerca di un locale raffinato ed elegante.

Anche a Vipiteno potrete viziare il vostro palato: non per niente Questa è conosciuta come la città del latte. Quindi perché non ordinare una buona coppa allo yogurt con piccoli frutti altoatesini?

Se non sapete dove cenare, non tralasciate di considerare Chiusa, una città dal fascino assoluto in cui gustare pasti ricchi del menù tipico.

Se più che mangiare desiderate praticare diversi sport invernali non c’è niente di meglio che optare per Brunico. Ma niente paura! Anche qui potrete concedervi uno dei pasticcini fra i più prelibati d’Italia.

Se oltrepassate le mura di cinta della piccola Glorenza sembrerà quasi di fare un salto nel passato. Potrete immaginare di attraversare i vicoli come un cavaliere medievale che passate le mura, si concede un sorso del primo whisky d'Italia presso la distilleria PUNI per scaldarsi dalle fredde temperature invernali.

Val di Funes e Val Venosta e i paesaggi ineguagliabili

Le città dell’Alto Adige

La Val di Funes è una valle parecchio suggestiva che dispone di uno dei paesaggi più splendidi delle Dolomiti, cioè le bellissime Odle (il cui nome significa "aghi") che dominano con le loro aguzze cime e le pareti incombenti i circostanti prati verdi e i paesini nella valle come San Pietro, Santa Maddalena, San Giacomo, Nave, Tiso, San Valentino, Colle e San Floriano. Nella Val di Funes si è, così, sviluppato un turismo nel rispetto dell'ambiente in cui si possono fare escursioni di tutti i tipi, da quelle con poche difficoltà a quelle un po’ più impegnative oppure visitare veri e propri piccoli gioielli artistici come la chiesa gotica di San Bartolomeo che si trova a Nave. Invece, la Val Venosta, è una zona dal paesaggio molto variegato: si possono incontrare pendii spogli nel versante settentrionale; la zona con vegetazione steppica nei comuni di Castelbello, di Ciardes e di Naturno; i bei frutteti nel fondovalle e, infine, i pendii boscosi nel versante meridionale. Assolutamente da non perdere una visita presso l’abbazia benedettina di Monte Maria a Marienberg; gli interessanti affreschi nella chiesa di San Procolo a Naturno e il castello di Coira. Da ricordare anche il lago artificiale a Resia e Curon, il paese sommerso, il cui campanile fa capolino dalle acque del lago.

La cucina delle città dell’Alto Adige

La cultura culinaria dell'Alto Adige, nel corso dei secoli, ha subito molte influenze dalla vicina Austria e anche dal Trentino. A confermare il forte sentimento di appartenenza ad entrambe le tradizioni, nella cucina alto atesina vi sono piatti come i canederli, il gulasch e gli strudel.

Ciò che unisce tutte le preparazioni dell'Alto Adige è un unico filo conduttore, ovvero, la scelta attenta di materie prime prodotte localmente e così genuine.

Viaggiando assaggiamo i piatti tipici

In uno dei nostri viaggi nelle città più belle dell’Alto Adige non possiamo non menzionare il pane, fra i quali va certamente ricordato lo Schüttelbrot (che in tedesco significa "pane scosso") che viene ottenuto dalla lavorazione della farina di segale con l’acqua, il lievito, il sale ed alcune spezie come ad esempio il cumino ed i semi di finocchio.

Un altro piatto tradizionale del Sudtirolo sono sicuramente le zuppe, che generalmente vengono servite ad inizio pasto, come una sorta di preparazione per lo stomaco agli altri piatti. Le zuppe proposte sono tantissime e cucinate con ortaggi diversi; moltissime sono le quelle proposte come un piatto unico; ne sono un esempio il gulasch oppure gli strepitosi canederli in brodo, sostanziosi e quindi più sazianti.

Se ci spostiamo a parlare di latticini, scopriremo come in Alto Adige la produzione di formaggio sia molto elevata. Questa situazione è data dal fatto che la materia prima abbonda in gran quantità e non si vogliono perdere le culture in questo ambito.

Se, invece, cerchiamo il simbolo dell'Alto Adige per eccellenza dal punto di vista gastronomico è certamente lo speck, che viene prodotto con le stesse ricette e metodi da generazioni.

Tante sono anche le preparazioni a base di carne, come anche le molteplici varietà di würstel, perfetti sia per la colazione che per un veloce pasto veloce oppure le famose salsicce con cervo o camoscio.

Poi, non bisogna dimenticare la Val Badia con la sua cucina ladina che ha piatti tipici strepitosi come i "cajenci" e i "tutres".

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

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